Arrivano brutte notizie per chi ha questo modello di smartphone: non si potrà più aggiornare.
Gli aggiornamenti di sistema sono fondamentali per assicurarci che i nostri dispositivi siano sempre performanti e al passo coi tempi. Non sempre, però, questa possibilità ci viene garantita: è per tale motivo che, periodicamente, ci troviamo costretti a dover sostituire i nostri cellulari o pc. È proprio ciò che dovrà fare chi ha un particolare modello di smartphone, se vuole utilizzare una funzione essenziale per molti.
Al giorno d’oggi sono numerose le marche di cellulari tra cui possiamo scegliere, in un mercato sempre più competitivo, pronto a soddisfare le esigenze di ogni tipologia di cliente. Dai modelli low cost, perfetti per chi è in cerca di un prodotto economico senza dover rinunciare all’efficienza, agli smartphone top di gamma, che possono arrivare a costare anche più di 1.000 euro.
Le novità si susseguono, con modelli nuovi che vengono lanciati regolarmente dai produttori, decisi ad attirare l’attenzione dei clienti con funzionalità inedite. L’innovazione gioca un ruolo centrale, ma tutto ciò ha anche conseguenze che lasciano parecchio discutere. A partire dalla cosiddetta obsolescenza programmata, una strategia messa a punto dalle aziende per spingere i consumatori ad acquistare prodotti nuovi.
Attraverso gli aggiornamenti di sistema, le prestazioni dei dispositivi vengono migliorate andando ad implementare la loro compatibilità con nuove funzionalità e applicazioni e a correggere i bug. Col passare del tempo, tuttavia, gli aggiornamenti a disposizione per i cellulari più datati tendono a scemare per fare spazio agli ultimi modelli.
Produttori come Google, per venire incontro agli acquirenti, assicurano un supporto a lungo termine per quanto riguarda gli aggiornamenti sui dispositivi che, nel caso dell’azienda di Mountain View, si estendono fino ai 7 anni. Ma le promesse fatte ai clienti, in certi casi, non coincidono con la realtà.
Google ha recentemente annunciato che i suoi Pixel 8 non verranno aggiornati con Battery Health, funzione introdotta con Android 16. La notizia ha fatto storcere il naso agli utenti, che si aspettavano di poter accedere all’opzione. Il controllo dello stato di salute della batteria è una funzione tanto basilare quanto essenziale e il suo mancato rilascio ha scatenato lo scontento dei clienti.
La delusione di molti è dovuta al divario tra quanto promesso da Google (relativamente al supporto a lungo termine sui dispostivi) e la realtà dei fatti: Pixel 8 verrà escluso dall’aggiornamento, nonostante il modello sia stato lanciato sul mercato solamente poco più di un anno fa.
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