In Borderlands 4 il team di sviluppo ha deciso di eliminare una caratteristica presente in tutti i precedenti capitoli: il motivo della scelta è legato esclusivamente alla loro visione creativa.
Il 2025 di Takes Two doveva essere benedetto dall’arrivo di due kolossal in grado di catalizzare l’attenzione di media e giocatori: Borderlands 4 e GTA 6. Come ormai avrete sentito molteplici volte, l’ultimo capitolo della saga Rockstar è stato posticipato al 2026 e dunque sarà il solo Borderlands a dover reggere il peso delle aspettative del produttore e degli investitori.
La saga sviluppata da Gearbox Software non raggiunge la popolarità di quella Rockstar ma nel corso degli anni è stata in grado di catalizzare l’attenzione e il gradimento di milioni di giocatori in tutto il mondo, al punto da diventare una delle saghe “moderne” più giocate e amate al mondo.
L’ultimo capitolo della rpg-multiplayer è uscito nel 2019 e sebbene non abbia venduto quanto quello precedente (Borderlands 2 ha venduto 26milioni di copie contro le 15 del suo successore) è stato ampiamente apprezzato sia dal pubblico che dalla critica, grazie anche e soprattutto ad un supporto post lancio colossale.
Gearbox ha infatti rilasciato due contenuti aggiuntivi gratuiti per chi portava a termine la storia principale e arricchito la trama e il mondo di gioco con 4 dlc a pagamento. L’impegno del team è stato ripagato dagli appassionati che hanno giocato al terzo capitolo della saga per diversi anni.
Solo da questi pochi dettagli si capisce l’importanza del brand e l’eccitazione che milioni di appassionati in tutto il mondo stanno provando in questi mesi che li separano dal rilascio del gioco che avverrà il prossimo 12 settembre.
Il trailer di lancio di Borderlands 4 ha confermato che le caratteristiche salienti del brand, in termini di gameplay, lore e atmosfera, sono state mantenute, il tutto esaltato da una veste grafica completamente rinnovata e più in linea con gli standard odierni. Nel successivo “Deep Dive” offerto dagli sviluppatori all’interno di uno State of Play di Playstation, abbiamo avuto modo di dare un’occhiata al gameplay e ai personaggi.
L’approfondimento ha confermato le impressioni iniziali, il combattimento rimane frenetico e strategico come in passato e le boss fight sembrano appaganti come da tradizione. Nel corso dell’evento sono state annunciate anche alcune novità, una molto gradita – ovvero la possibilità di giocare interi capitoli o boss fight una volta completate – e una che ha fatto storcere il naso.
La novità che non ha convinto è l’assenza di una mini mappa. Nel presentare questa scelta gli sviluppatori hanno spiegato di voler ridurre al minimo l’interfaccia di gioco per rendere più immersiva l’esperienza, quindi hanno aggiunto: “Molte delle cose che farete nel gioco possono essere legate a luoghi vicini, ma molte altre si trovano più lontano e una minimappa non si pone come un buon sistema di navigazione quando si tratta di obiettivi e opportunità che potrebbero trovarsi a chilometri di distanza. Una bussola aiuta davvero a gestire tutto questo”.
Consapevoli che l’assenza di una mini mappa possa risultare un controsenso all’interno di un mondo di gioco mastodontico (sarà il più grande mai sperimentato all’interno della saga), gli sviluppatori hanno chiesto ai fan di fidarsi: “Giocateci e capirete le scelte che abbiamo compiuto”.
Gearbox ha comunque assicurato che ascolteranno il feedback della community e dunque non è escluso che in un secondo momento possano aggiungere l’opzione di attivare la mini mappa per coloro che non si dovessero trovare a proprio agio con la nuova impostazione di navigazione del mondo di gioco.
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